(Valutazione globale dello stress ossidativo)
I radicali liberi sono atomi o raggruppamenti di atomi altamente reattivi, in grado di danneggiare le cellule del nostro organismo attraverso il processo di ossidazione.
Una certa quota di radicali liberi è da considerarsi fisiologica. Il nostro organismo è in grado di difendersi dall’attacco dei radicali liberi mediante un complesso sistema di difesa chiamato sistema antiossidante. Questo sistema si è sviluppato nel corso dell’evoluzione degli organismi viventi ed è costituito da enzimi, vitamine, oligoelementi e sostanze simil-vitaminiche.
La rottura dell’equilibrio tra produzione di radicali liberi e potere antiossidante deve essere considerata un pericolo per l’integrità dell’organismo. Questo squilibrio determina danni che possono essere tanto gravi da provocare la morte delle cellule e, di conseguenza, il danneggiamento di organi e sistemi, disegnando così il quadro del cosiddetto stress ossidativo.
Sulla base di queste considerazioni è opportuno che lo stress ossidativo sia valutato in maniera globale. Per questo motivo è necessario conoscere sia la componente pro-ossidante che quella anti-ossidante.
STRESS OSSIDATIVO E INVECCHIAMENTO
La predisposizione genetica costituisce, ovviamente, la base della longevità. Tuttavia, è indubbio che anche altri fattori (soprappeso, eccesso calorico, attività fisica inadeguata) correlati con la produzione di radicali liberi, influiscono sull’invecchiamento. Quindi non è escluso che lo stress ossidativo possa contribuire alla riduzione della longevità.
STRESS OSSIDATIVO E MALATTIE
I radicali liberi sono direttamente coinvolti nel danno di cellule e tessuti che si riscontra nell’aterosclerosi, nel diabete mellito, nelle malattie infiammatorie, in corso di malattie tumorali ed in alcune malattie di fegato e polmoni.
Più in generale, tuttavia, non vi è patologia nella quale non sia documentabile qualche ruolo patogeno dei radicali liberi.
COS’E’ L’ANTIAGING PROFILE?
L’AntiAging Profile permette, con un unico prelievo di sangue, di valutare lo stress ossidativo, misurando sia la concentrazione di radicali liberi che il potere antiossidante.
La determinazione dei radicali liberi viene effettuata attraverso il Free Radicals Test (F.R.T., metodica spettrofotometrica). Questo test nasce dalla ricerca italiana, e consente di determinare la concentrazione dei radicali liberi, in particolare degli idroperossidi (ROOH), molecole generate nelle cellule dall’attacco ossidativo, responsabili dell’invecchiamento e di patologie correlate con lo stress ossidativo.
La valutazione del potere antiossidante viene effettuata attraverso l’Antioxidant Capacity Test (A.C.T., metodica spettrofotometrica). Questo test permette di misurare la capacità degli antiossidanti presenti nel circolo ematico di ridurre gli ioni ferro. Tale capacità può essere assunta come la misura del potere antiossidante del plasma analizzato.
Le finalità della valutazione globale dello stress ossidativo (AntiAging Profile) sono molteplici:
– identificare e prevenire lo stress ossidativo e le sue conseguenze (invecchiamento cellulare e insorgenza di patologie);
– monitorare l’evoluzione di svariate patologie (malattie cronico-degenerative, cardiovascolari, della sfera riproduttiva, malattie infiammatorie croniche, invecchiamento cutaneo, casi di stress psicologico e neurovegetativo, ecc..);
– monitorare, nel tempo, l’efficacia di terapie specifiche e di trattamenti antiossidanti integrativi messi in atto per prevenire il danno da stress ossidativo.
GUIDA ALLA LETTURA DEL TEST
Il valore dei radicali liberi dell’ossigeno nel sangue, misurato con l’F.R.T., viene espresso in Unità Caratelli (U.CARR). Una U.CARR equivale ad una concentrazione di perossido di idrogeno pari a 0,08 mg per 100 ml.
Valori < 200 U.CARR possono essere indicativi di uno stato di immunodepressione o di trattamenti in atto con farmaci immunodepressivi o cortisone.
Valori compresi tra TRA 200 e 300 U.CARR sono nella norma. il soggetto è dotato di buone capacità antiossidanti presumibilmente legate ad una dieta ricca in antiossidanti o all’assunzione di integratori mirati.
Valori >300 U.CARR sono indicativi di uno stato di stress ossidativo, quindi di uno stato di invecchiamento in accelerazione. Lo stato di stress ossidativo è da considerare tanto più importante quanto maggiore è il valore espresso in UCARR.
La capacità antiossidante, misurata con l’A.C.T., viene espressa in μmoli/Litro.
Il range arbitrario, stimato negli individui “sani” è > di 2200 μmoli/L. Una riduzione dei valori del test al di sotto di questa soglia è correlabile con una ridotta efficienza della capacità antiossidante plasmatico.
Le immagini che seguono (A, B, C) ottenute con tecniche di microscopia in campo oscuro, mostrano le cellule del sangue rispettivamente, in condizioni di salute (A), in condizione di danno cellulare causato da stress ossidativo (B), in condizione di grave danno cellulare da stress ossidativo (C).
CAUSE DI STRESS OSSIDATIVO
Lo stress ossidativo può essere una condizione temporanea negli individui normali se è legato all’accelerazione di produzione di energia in ragione delle necessità. Ci si puo` quindi aspettare che, nel soggetto sano, i livelli di U.CARR: durante il riposo siano più bassi rispetto a quelli del soggetto in attività. I livelli tendono ad aumentare durante la giornata quando il soggetto è in attività mantenendosi comunque prevalentemente nel range di normalità. Se questa attività implica uno sforzo muscolare o particolari condizioni di stress, è da ritenere normale che i valori superino momentaneamente le 350 U.CARR.
Non è invece da ritenere fisiologico un aumento duraturo di valori superiori alle 350 U.CARR., in qualsiasi modo provocato. In questi casi si ritiene che il sistema antiossidante possa essere compromesso.
Cattive abitudini quali il fumo, l’eccessivo consumo di alcool o l’eccessivo utilizzo di lampade UV possono essere la causa di incremento di radicali liberi. Ad esempio è stato osservato sperimentalmente che circa il 70% dei fumatori (nell’intorno di 20 sigarette/die) si posiziona tra 350 e 480 U.CARR. In questi casi l’uso di antiossidanti riesce a ridurre i livelli di ossidazione.